La terapia antibiotica a lungo termine è usata per prevenire le riacutizzazioni di BPCO ( broncopneumopatia cronica ostruttiva ), ma c'è incertezza sul fatto che questa possa ridurre i batteri delle vie aeree.
La scelta ottimale dell’antibiotico rimane sconosciuta.
È stato condotto uno studio esplorativo in pazienti stabili con BPCO per confrontare tre regimi antibiotici con il placebo.
Lo studio in singolo cieco, controllato con placebo, randomizzato in un singolo Centro ha coinvolto pazienti di età pari o superiore a 45 anni con BPCO, FEV1 inferiore all’80% del predetto e tosse produttiva cronica, randomizzati a ricevere Moxifloxacina 400 mg/die per 5 giorni ogni 4 settimane, Doxiciclina 100 mg/die, 250 mg di Azitromicina 3 volte la settimana o una compressa di placebo al giorno per 13 settimane.
L'esito primario era la variazione della carica batterica totale nell'espettorato rispetto al basale; gli esiti secondari includevano la carica batterica mediante Real-Time PCR ( regione 16S ), l’infiammazione dell’espettorato e la resistenza agli antibiotici.
Sono stati randomizzati 99 pazienti; 86 hanno completato il follow-up, sono stati in grado di fornire espettorato e sono stati analizzati.
Dopo l’aggiustamento, c'è stata una non-significativa riduzione della carica batterica di 0.42 log 10 cfu/ml ( P=0.10 ) con Moxifloxacina, 0.11 ( P=0.62 ) con Doxiciclina e 0.08 ( P=0.73 ) con Azitromicina da placebo, rispettivamente.
Ci sono stati anche cambiamenti non-significativi nella carica batterica misurati mediante PCR quantitativa ( regione 16S ) o infiammazione delle vie aeree.
Altri eventi avversi correlati al trattamento si sono verificati con Moxifloxacina.
Da segnalare, le concentrazioni medie inibitorie di isolati in coltura sono aumentate di almeno tre volte rispetto al placebo in tutte i bracci di trattamento.
In conclusione, la carica batterica totale delle vie aeree non è diminuita significativamente dopo 3 mesi di terapia antibiotica.
Forti aumenti di resistenza agli antibiotici sono stati osservati in tutti i gruppi di trattamento e questo ha importanti implicazioni per gli studi futuri. ( Xagena2015 )
Brill SE et al, Thorax 2015; 70: 930-938
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